Hippeastrum: parassiti e malattie

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I parassiti più pericolosi per gli ippeastri sono le larve di Polytela gloriosae . Si tratta di  un lepidottero che, fortunatamente, non è diffuso in Italia. La femmina di questa farfalla notturna depone le sue uova sulle foglie che, in pochi giorni vengono consumate dalle larve.

Le foglie, in particolare quelle giovani, possono subire gli attacchi di parassiti come afidi, tripidi ed acari. Questi parassiti possono essere controllati con i comuni prodotti insetticidi ed acaricidi.

Anche le cocciniglie farinose costituiscono un problema per l’Hippeastrum in particolare a livello dei bulbi. Per scongiurare il pericolo di danneggiare i fiori, è indispensabile debellare le cocciniglie.

Le scaglie dei bulbi possono essere attaccate dagli acari, pericolo che si fa più concreto se ci sono zone che presentano muffa.

Le mosche del narciso, in primis Lampetia equestris costituiscono un pericolo per questa pianta in quanto le larve di questo dittero si infiltrano nel bulbo causando gravi danni diretti e indiretti, (facilitano il formarsi di muffe e il marciume delle parti vitali dei bulbi). Se si producono bulbi su larga scala si applica il trattamento a bagno caldo dopo la raccolta, un trattamento che è consigliato anche a chi intende coltivare gli ippeastri in modo amatoriale.

E’ opportuno controllare le piante in particolar modo nella fase iniziale del ciclo vegetativo, per verificare eventuali attacchi di limacce, che possono provocare irreparabili danni estetici.

Durante la fase vegetativa le malattie più frequenti degli ippeastri sono causate dagli insetti succhiatori (afidi e tripidi), che diffondono virosi. Se la pianta viene intaccata occorre eliminarla onde evitare la diffusione della malattia. Tra i sintomi citiamo  le macchie giallognole più o meno grandi sulle foglie.

Può inoltre svilupparsi una muffa sulle foglie degli ippeastri (Stagonogspora curtisii) che si riconosce dalle macchie rosso fuoco (fire o red spot in inglese). In questo caso occorre evitare di annaffiare troppo la pianta e di bagnare le foglie.  Possono inoltre svilupparsi  infezioni da Fusarium. Un fungo che fungo prospera in condizioni di forte umidità. Occorre, per rimediare a queste malattie, adottare un corretto regime idrico che prevede  annaffiature piuttosto parsimoniose a cicli che si basano sull’effettivo bisogno della pianta. Questo ancora prima di, eventualmente, somministrare fungicidi che talvolta vengono somministrati già ai primi sintomi.

Durante l’inverno si possono sviluppare delle muffe sui bulbi fuori terra, ciò dipende dalle condizioni di conservazione, ci sono però degli efficaci trattamenti: un  pretrattamento a bagno acquoso caldo (2 ore a 43°C) e dei trattamenti preventivi a base di soluzioni di fungicidi capaci di ridurre il rischio di infezioni.